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Il castello |
Il castello oggi |
La
struttura a pianta rettangolare racchiude una superficie
di circa 2500 mq. Rimangono parti delle mura su tre
lati: i due lati corti e il lato lungo che guarda verso
ovest. Ben poco rimane delle mura perimetrali che un
tempo dominavano il centro abitato. Da qui sono invece
visibili le ampie fondamenta, che si appoggiano sulle
prominenze rocciose della montagna. Oggi e' facilmente
raggiungibile percorrendo un ampio sentiero, delimitato
da alberi, che creano un gioco di luci e di ombre, particolarmente
suggestivo. Il fascino dell'atmosfera antica e' presente
ovunque, ogni pietra sembra avere la sua storia. Tra
le fronde, l'occhio si perde: in basso, le anse verdissime
del fiume Velino, in alto, i laghi Lungo e Ripasottile,
ancora piu' su le cime del Terminillo. Basta percorrere
appena cento metri, ed ecco apparire la possente torre
cilindrica alta circa 12m. per 3,50m. di diametro che
sembra voglia sfidare il tempo e il disinteresse degli
uomini. Sulla sommita', e ai lati, tre feritoie lunghe
e strette con stipiti in pietra, un tempo, utilizzate
per scrutare in condizioni di sicurezza, il territorio
circostante. Non e' difficile pensare che anticamente
questa fortezza costituisse un baluardo inespugnabile,
sicuro rifugio per tutta la popolazione del piccolo
borgo. Le mura in alcuni punti raggiungono il ragguardevole
spessore di un metro. La calce prodotta da fornaci locali
e idrata a mano, secondo tecniche antichissime, appare
bianca, compatta. La coesione con le pietre e' talmente
perfetta che anche i Vigili del Fuoco nel corso di un
sopralluogo espressero la loro meraviglia. All'interno
del castello si possono ammirare molte piante di montagna
genere latifoglie: orniello, quercia, farnia, acero,
come pure sempreverdi: leccio, alloro. Una pineta pregevole,
anche se incolta, frutto di un intervento di rimboschimento
del Corpo Forestale dello Stato, occupa gran parte della
superficie interna. Tre grandi stanze (due per gli adulti
ed una per i bambini) completamente interrate, accoglievano
i morti, secondo un antico sistema di sepoltura. Le
immense tombe comuni, sono evidenti ancora oggi (malgrado
l'opera maldestra di riempimento). Nel settembre del
'98 la sorte dei ruderi del castello sembra segnata.
Gli effetti prorompenti del terremoto sono sin troppo
evidenti. La stabilita' della struttura e' compromessa,
si teme il crollo sul centro abitato.
Nel prospetto seguente sono esplicitati
gli eventi che
hanno interessato la torre di Moggio: |
22-8-98 |
Intervento dei VV.FF del comando di Rieti su richiesta della Montagnola. |
26-8-98 |
Sopralluogo del Genio Civile. |
18-12-98 |
Segnalazione della Prefettura alla Soprintendenza. |
29-9-98 |
Lettera della nostra associazione alle autorita' locali. |
3-10-98 |
Lettera del WWF a favore del recupero. |
16-10-98 |
Lettera di risposta del Genio Civile. |
2-3-99 |
Risposta della Soprintendenza. |
20-8-99 |
Risposta del Comune di Rieti. |
Dal 29-6-2000
al 28-6-2003 |
L'amministrazione di Rieti mette in bilancio il recupero della torre di Moggio e inoltra una serie di richieste di contributo alla Regione Lazio. |
2004 |
Il finanziamento del primo intervento di consolidamento e recupero (103.000 euro) sostenuto al 50% tra il Comune di Rieti e Regione Lazio. |
Settembre 2005 |
Inizio dei lavori di recupero. |
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Dettagli ristrutturazione
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Il Castello domani... |
L'associazione culturale la "Montagnola"
e l'associazione "Sabina Astrofili" di Rieti
propongono un progetto ambizioso:
Realizzare all'interno del vecchio castello di Moggio
un osservatorio astronomico e naturalistico. All'interno
della torre medievale dovrebbe sorgere l'osservatorio
astronomico. Un locale cupola, con cilindro di base,
ospitera' il telescopio per le osservazioni e i computer
per il puntamento e la deflessione automatica. La
cupola mobile, possibilmente motorizzata, sara' disposta
in posizione tale da non essere visibile all'esterno,
in modo da non alterare minimamente l'aspetto architettonico
e il contesto circostante. Una seconda struttura prefabbricata
in legno con accesso indipendente verra' utilizzato
come locale d'appoggio da utilizzare a seconda delle
esigenze come laboratorio per l'acquisizione delle
immagini, saletta conferenze attrezzata con supporti
multimediali, aula didattica per mostre e proiezioni
di filmati.
Gia' molti anni or sono, furono gli astrofili di Terni a puntare il loro interesse su questo sito. Purtroppo, come spesso accade, dalle nostre parti, l'insensibilita' delle amministrazioni fu' totale, e l'osservatorio migro' in quel di Polino (TR). Per inciso l'osservatorio nel paesino umbro viene visitato ogni anno da circa mille appassionati. Oggi rilanciamo la proposta, con la speranza di trovare maggior consenso. Il progetto si articola in due fasi distinte ma strettamente legate.
Fase di recupero
Deve comprendere il consolidamento di cio' che rimane al di fuori della torre del castello e precisamente:
I ruderi sul lato nord-ovest che comprendono anche la pregevole torretta di avvistamento. Si tratta di una costruzione a sperone alta circa sei metri appoggiata alle mura del castello. La parte superiore e' cava ed assume una curiosa forma semicircolare in cui e' ancora visibile il parapetto che realizzava una sorta di piccolo fortino con vista a strapiombo sul versante ternano. Altro intervento da realizzare e' la recinzione dell'intera area con annesso cancello d'ingresso sul lato ovest. In secondo luogo si cerchera' di ripulire da rovi, erbacce ed alberi secchi l'intera area racchiusa dalle antiche mura. A questo proposito la nostra associazione, sara' ancora una volta, di esempio, rendendosi disponibile ad effettuare questa attivita'. Caratteristica e' anche la serie di gradoni in pietra che inizia ai piedi della torre e porta alla sommita' del castello. Non solo e' auspicabile la sistemazione dei tratti piu' dissestati ma occorre salvaguardarne la stessa esistenza prendendo misure adeguate contro il passaggio delle moto da cross che stanno distruggendo porzioni notevoli del territorio, tra l'indifferenza degli organi preposti al controllo. Una particolare cura richiede il recupero delle antiche tombe, realizzate presumibilmente sulle cisterne del castello. Esse andranno liberate dai numerosi materiali versati all'interno, e sottoposte a restauro in modo da portare alla luce le pregevoli volte in pietra. In questa operazione e' quanto mai opportuno il coinvolgimento della soprintendenza e dei gruppi archeologici.
Fase di valorizzazione
Prevede l'adozione di soluzioni tecniche che oltre
a garantire sicurezza, consentano di evidenziare le
peculiarita' di tutti i manufatti presenti. e' opportuno
delineare tre zone da attrezzare in maniera appropriata.
Torre e sue adiacenze. Da adibire
a luogo di osservazione. Ospitera' all'interno una
struttura prefabbricata capace di contenere gli strumenti
per le osservazioni del cielo. Per ovvie ragioni di
spazio si evita in questo contesto di fare una trattazione
tecnico-scientifica sulla realizzazione dell'osservatorio
astronomico. Ci preme invece sottolineare la particolarita'
del sito e lo fa con cognizione di causa Stefano Tocchio,
presidente degli astrofili reatini che cosi si esprime:
grazie alla sua posizione strategica, Moggio Reatino
per lo scarso inquinamento luminoso, la posizione
della torre, l'altitudine e la visuale della volta
celeste di quasi 360 gradi, e' il luogo piu' idoneo,
dopo il monte Terminillo, per la realizzazione di
un centro di osservazione, nelle zone limitrofe alla
citta' di Rieti. Sottolinea ancora: l'osservatorio
astronomico, una volta dotato di strumenti altamente
professionali, diventerebbe, uno dei piu' importanti
punti di ricerca e divulgazione della scienza astronomica
del centro Italia, con notevoli ricadute sia economiche
che sul piano del prestigio sul capoluogo Sabino.
Una struttura che serva da richiamo turistico e come
punto di divulgazione astronomica; dove natura, cielo, cultura
diventino un'unica cosa. Il luogo e' raggiungibile
con facilita' estrema, da Rieti percorrendo la superstrada
si impiegano 20 minuti. Il paese, sviluppatosi praticamente
sotto le fondamenta del castello, costituisce una
base logistica sicura, ed offre i servizi indispensabili.
Spazio con essenze arboree
Si presta mirabilmente alla realizzazione di un bellissimo parco in cui svolgere infinite attivita' culturali, didattiche e sociali, che possono valorizzare e ridare respiro a questa frazione, altrimenti destinata ad una lenta ed inesorabile rovina. Non e' difficile immaginare quale mirabile contesto naturalistico si verrebbe a creare se venissero realizzate aiuole con muretti a secco, se gli angoli piu' suggestivi venissero dotati di panche in legno o se fossero riportate su particolari cartelli le caratteristiche delle tantissime essenze arboree presenti. Che dire poi se si riuscisse a valorizzare tramite opportune protezioni e adeguata illuminazione i tanti ruderi presenti, testimonianza e memoria della nostra storia. Forse pochi sanno, che per tutto il periodo estivo, il corpo dei volontari "Ranger d'Italia" (Terni) da questo luogo scrutano, tramite potenti binocoli, tutto il territorio della Pianura Reatina e parte della Conca Ternana. Gran parte delle segnalazioni via radio, inviate alle unita' antincendio provengono da qui. Per realizzare tutto questo, e' necessario, il coinvolgimento di tutte le realta' amministrative locali. Ognuno dovra' mettere la sua pietruzza affinché si possa realizzare quel mosaico che la Montagnola sogna da anni.
Spazio antistante il castello
Se l'interno e' particolare lo spazio antistante non e' da meno, curiosa e' la sagoma in pietra naturale posta al centro di un crocevia di sentieri che portano verso luoghi di particolare fascino paesaggistico quali: la Montagnola, e il laghetto Cesi.

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